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Crypto Art e NFTs con Christian Nirvana Damato
Magazzeno Art Gallery vi parla oggi di crypto art, argomento di punta degli ultimi tempi nel mondo dell’arte e non solo.
Oggi parliamo di Crypto Art e NFTs con Christian Nirvana Damato, Visual Artist la cui ricerca si focalizza sul rapporto tra uomo, tecnologia e media. I suoi interessi spaziano tra neurobiologia, neuroestetica, visual and media studies, filosofia, culture digitali e nuove tecnologie. Attualmente studia al corso specialistico di Arti Visive e Studi Curatoriali alla Naba di Milano.
Per maggiori dettagli sulle novità della galleria vi suggeriamo di scriverci attraverso la pagina contatti.
Indice dei contenuti
Innanzitutto, qual è il concetto dietro la crypto art?
Riportiamo di seguito ciò che ci ha spiegato l’artista Svccy nel nostro articolo precedente:
“La crypto art è pensata come un’arte nuova basata sulla scarsità e sulla possibilità al 100% di validare un’opera. Come in un normale quadro fisico, validato dalla firma dell’artista, anche un’opera digitale può essere validata nella stessa maniera ma digitalmente attraverso un NFT o Non-Fungible Token. L’NFT è una particolare firma digitale unica ed irripetibile che valida l’autenticità dell’opera digitale ed è contenuta all’interno della blockchain Ethereum (una blockchain è un registro digitale, una struttura dati condivisa e immutabile). La differenza con un’opera classica è che oltre a non essere fisica, è impossibile contraffarla, appunto perché la blockchain Etherum, come tutti protocolli simili a questa criptovaluta, non è riscrivibile, non è controllata da nessuno e può essere accessibile da qualsiasi computer al mondo. Quindi una volta caricato L’NFT dell’opera digitale rimane lì per sempre ed è immutabile. Inoltre qualsiasi persona, collegandosi a particolari siti (tipo Open Sea), può controllare il codice di ogni NFT registrato sulla blockchain.
La cosa interessante è che non servono intermediari o studiosi per validare un’opera, ma può essere controllata da chiunque in qualsiasi momento. Inoltre le opere che possono essere vendute attraverso gli NFT possono avere una varietà di formati digitali: immagini, video, GIF animate e perfino tracce musicali.”
Beeple, Everydays: The First 5000 Days (2021)
Intervista a Christian Nirvana Damato
Come ti sei avvicinato al mondo della crypto art?
In realtà – come è successo a molti – l’ho scoperto proprio dalla notizia della vendita del Nyan Cat, che è stata poi la prima notizia che ha fatto esplodere l’interesse mediatico per tutto il mondo della crypto art.
Si parla molto del mercato della crypto, di NFTs e blockchain, ma molto poco degli artisti e della qualità delle opere. Come reputi i contenuti e il livello in generale delle opere crypto?
Il mio parere personale è un po’ critico su questa questione. A livello generale vedo un livello contenutistico pari a zero. Tutto si ferma alla superficie. Da una parte, gli autori compiono una ricerca stilistica dove cercano in qualche modo di distinguersi e di essere riconoscibili, ma si tratta di un esercizio puramente estetico. Non vedo alcuna ricerca artistica che abbia dei messaggi, dei contenuti o una forte personalità.
La questione – per i nuovi crypto artisti positiva – dell’evitare il “giudizio” del sistema dell’arte secondo me è un fattore che incide anche a livello contenutistico: non vedo neanche lo sforzo di fare ricerca e crearsi un proprio mondo, ma sembra più una rincorsa all’immagine “cool”, vuota, quasi solo pubblicitaria. Se in altri casi artistici possiamo vedere nel pop una sorta di provocazione, qui sembra non ci sia nemmeno quello. Il fatto che non ci sia uno scontro tra giovani artisti e un “sistema dell’arte” non è per forza una cosa positiva per gli artisti stessi, soprattutto in questo caso. Sembra ci sia libertà assoluta d’espressione, non ci sono giudizi negativi e tutti quei pipponi teorici sulla ricerca, bello, bellissimo. Ma gli artisti lo prendono come un modo per svincolarsi dalle stesse responsabilità dell’essere artisti e del farlo come lavoro.
Quali sono i pro e i contro della crypto art?
I pro, a mio parere, sono soltanto verso i pochi artisti, gli investitori e le strutture speculative che vengono messe in atto da chi può guadagnarci. Ma il punto è proprio questo, e qui arriviamo subito ai contro: chi e quanti ci guadagnano. La recente esplosione del fenomeno ha portato tantissimi giovani artisti a volersi inserire in questo nuovo mercato, che ovviamente gli viene venduta come una grossa opportunità, questo perché anche se i giovani artisti alla fine non ci guadagnano nulla, comunque devono compiere una serie di azioni – per entrare sulle piattaforme di vendita – che fanno circolare in qualche modo la moneta, contribuendo così ad aumentare o renderne stabile il valore. Basti pensare che fino a un mese e mezzo fa, per quanto riguarda l’Italia, il gruppo Telegram di crypto arte era di circa 700 persone, mentre adesso sono circa 1750. Gran parte dei nuovi iscritti sono stati giovani che hanno chiesto informazioni su come creare un NFT e come compiere tutti i passaggi per lanciare le proprie opere nel mercato crypto.
Questa rincorsa equivale al “provare”, che di per sé è una cosa positiva da parte di un giovane. Il problema è che vedono questo mercato come se fosse oro e facilmente accessibile a tutti, senza pensare che in realtà chi vende sono gli artisti già affermati o quelli che si sono fatti a lungo promozione nei giusti canali. Un altro problema, secondo me a lungo termine – e che non viene calcolato -, è proprio il passaggio da canali e social che sono in competizione, o dove comunque non abbiamo un passaggio dei follower, cosicché artisti che hanno speso tanto tempo a crearsi un pubblico – ad esempio su Instagram – si troveranno a doversi creare da zero un nuovo pubblico su un’altra piattaforma. Questo lavoro non mi sembra una cosa immediata, soprattutto se pensiamo al fatto che potrebbe trattarsi di una bolla e non sappiamo come finirà. Inoltre diventa un discorso che lega l’artista e il suo valore ad una condizione di promozione sui social obbligatoria, dove i numeri determinano quello che fai e chi sei, e ci sono tantissimi esempi di artisti che non hanno un grosso seguito sui social, ma sono molto più incisivi, interessanti e conosciuti nell’ambiente artistico.
Questa corsa cieca all’oro a mio parere distrae anche i giovani artisti dalla loro crescita reale ed effettiva della loro ricerca e della loro personalità. Hanno l’illusione del piatto pronto, ma il rischio è che il piatto sparisca all’improvviso e che il cibo non lo vedranno mai, mentre nel frattempo non avranno pensato a come procurarsi il cibo da altre parti.
Nessuno di chi promuove questo nuovo mercato si pone questi problemi, perché è puramente speculativo e incentrato sulla quantità, non sulla qualità. Non ho mai sentito parlare della qualità e del contenuto delle opere, è totalmente inesistente, perché quello che conta è utilizzare l’arte come un veicolo per le transazioni e il profitto.
Partendo dagli ultimi avvenimenti, come l’opera di Beeple venduta da Christie’s per 69 milioni e l’entrata della galleria Konig su Decentraland, come pensi si possa evolvere questo mondo?
Ovviamente non posso arrogarmi il dono della chiaroveggenza. La mia ipotesi personale è che questo fenomeno crescerà ancora un po’, verranno vendute altre opere di artisti e persone già affermate nei loro panorami artistici. Qualche artista giovane appena inserito magari avrà fortuna, ma molti capiranno che non è una corsia magica per una carriera nel mondo dell’arte. Sicuramente non si estinguerà in tempi molto brevi, tuttavia l’hype non durerà a lungo, e quando cesserà non ci sarà più questa corsa all’oro da parte di tutti. La crypto art tornerà nella nicchia e resterà in mano di chi specula sulle criptovalute, che siano artisti, collezionisti o professionisti di altro genere.
Come artista vorresti trasformare qualche tua opera in NFT?
No. A parte tutte le ragioni generali che ho già citato, personalmente credo che lavorare con la tecnologia oggi vuol dire ben altro. Non si può più ragionare solo in termini tecnici e di sfruttamento, ma bisogna cercare di ribaltare la tecnologia sia dal punto di vista critico che tecnico delle opere stesse. Potrei trasformare una mia illustrazione in NFT, ma precisamente in cosa mi sarò evoluto come artista?
Cosa consiglieresti ad un artista che volesse entrare nel mondo crypto?
Premettendo che ognuno può fare la scelta che vuole, quello che consiglio è di non vederlo come una miniera d’oro, di non farci troppo affidamento.
Nyan Cat
Conclusioni
Sperando di avere offerto interessanti informazioni in merito alla crypto art, restiamo in attesa di commenti e suggerimenti. Come sempre siamo a disposizione per aggiornare e migliorare il nostro articolo attraverso i vostri preziosi consigli.
Un ringraziamento speciale a Christian Nirvana Damato.
Per qualsiasi informazione o potenziale collaborazione, potete scriverci al seguente indirizzo email: info@magazzeno.eu
oppure sui nostri canali social: Instagram e Facebook
Alla prossima!
One reply to “Crypto Art e NFTs con Christian Nirvana Damato”
Gilberto Di Benedetto
Siete molto in gamba vi devo parlare sono l’artista hypnos al secolo gilberto di Benedetto cellulare 3383415053
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